Star Wars Outlaws promette di essere gigantesco: i pianeti del gioco Ubisoft saranno più vivi e caratterizzati di quelli di Starfield.
Il 2023 è un anno davvero ricco e soddisfacente per gli appassionati di videogame, specialmente per quelli che amano i giochi di ruolo. L’anno è cominciato con il bellissimo Hogwarts Legacy (gdr/action per neofiti del genere e appassionati della saga letteraria dedicata a Harry Potter) ed è proseguito con l’uscita di Zelda Tears of the Kingdom, Diablo IV e Final Fantasy XVI. Nei prossimi giorni alla lunga lista di gdr si aggiungerà Baldur’s Gate III (la trasposizione videoludica di D&D) e a settembre sarà la volta di Starfield, primo titolo originale di Bethesda dopo The Elder’s Scroll.
Quest’ultimo titolo è probabilmente il più atteso dai videogiocatori (sebbene il più atteso dai puristi dei gdr sia Baldur’s Gate) e promette di essere gigantesco, con addirittura 1.000 pianeti esplorabili. L’unico aspetto che ha fatto un po’ storcere il naso in tal senso è che la maggior parte dei pianeti esplorabili sarà costruito proceduralmente da un algoritmo creato dagli sviluppatori. La generazione casuale degli habitat, degli avamposti e delle città potrebbe portare ad una ripetitività di fondo degli ambienti esplorabili e ad una mancanza di vivacità nell’ambiente in cui ci muoviamo. Il che ha fatto sorgere una domanda lecita: perché non 100 curati in ogni dettaglio piuttosto che 1.000 spogli e ripetitivi?
Star Wars Outlaws promette pianeti esplorabili di dimensioni gigantesche
Tra i tanti giochi presentati quest’estate durante l’ormai storico periodo fieristico (anche se le fiere al momento sono in standby) è stato sicuramente Star Wars Outlaws. Non solo perché il brand creato da George Lucas ha sempre un grande impatto mediatico, ma anche e soprattutto perché quanto visto sembra porci all’interno di un’avventura alla Starfield, però inserita nell’universo Star Wars. C’è infatti l’esplorazione, ci sono gli scontri a fuoco e c’è la possibilità di viaggiare da un pianeta all’altro con l’astronave. C’è infine la possibilità di ingaggiare combattimenti con la navicella.
Insomma il titolo Ubisoft – sebbene sarà sicuramente meno appronfondito dal punto di vista ruolistico – promette di essere l’anti Starfield per eccellenza. L’hype per questo titolo è stata incrementata dalle dichiarazioni che gli sviluppatori hanno rilasciato alla nota rivista di settore ‘Kotaku’. Durante la chiacchierata, infatti, hanno chiarito che i pianeti sono stati creati tutti a mano e dunque curati in ogni minimo dettaglio. Il dubbio lecito, a questo punto, è stato quello riguardante la dimensione di questi pianeti.
In Star Wars Jedi Fallen Order di EA, ad esempio, il protagonista poteva esplorare dei pianeti, ma questi erano pochi e relativamente piccoli. Il fatto che Ubisoft abbia optato per la creazione a mano, dunque, ha fatto temere che lo stesso potesse verificarsi per Outlaws, ma stando a quanto dichiarato dalla softwarehouse non sarà così: “Si tratta di una comparazione imprecisa – ha spiegato ad Edge Magazine il creative director Julian Gerighty – ma ogni pianeta potrebbe essere grande quanto due zone di Assassin’s Creed Odyssey” e ancora ha aggiunto: “Potrebbe anche essere grande quanto due-tre zone, ma è un approccio diverso rispetto al ricreare l’Intera Inghilterra”.
Per chi non lo sapesse in Odyssey, Ubisoft aveva ricreato in maniera così fedele la Grecia da mettere a disposizione dei videogiocatori una mappa infinita, tuttora una delle più grandi mai create. L’idea dunque di avere un titolo ambientato nell’epoca di mezzo tra ‘L’Impero Colpisce Ancora’ e ‘Il ritorno dello Jedi’, in cui si può vivere l’esperienza del fuori legge spaziale in mondi curati in ogni dettaglio ed enormi, non può che aumentare l’hype in vista del rilascio di Star Wars Outlaws.