Perché hanno perquisito la casa di Marcello Dell’Utri: è tutto legato all’anno 1993

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By Diana Martinese

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La casa di Marcello Dell’Utri è stata perquisita dalle forze dell’ordine: la causa è per cose successe in Italia nel1993.

Marcello Dell’Utri, uomo di punta delle aziende di Silvio Berlusconi nonché senatore della Repubblica italiana, ha ancora a che fare con la giustizia. Il suo rapporto con i magistrati inizia nel 2014 quando viene condannato, per concorso esterno in associazione mafiosa per aver fatto da tramite tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi; nel 2018 viene di nuovo incriminato nell’ambito del processo per la trattativa stato-mafia, sarà condannato e poi prosciolto.

La casa e gli uffici di Dell'Utri perquisiti
Perché è stata perquisita la casa di Dell’Utri?-miurradionetwork.it-Foto Ansa.it

L’incontro con Silvio Berlusconi, negli anni 70 a Milano, ha determinato la loro grande amicizia e il sodalizio lavorativo che concorreranno alla nascita di Forza Italia. La discesa in politica porterà Dell’Utri ad essere eletto deputato prima e Senatore della Repubblica Italiana nel 2001. Le conoscenze di Marcello Dell’Utri nell’ambito di Cosa Nostra, sono state accertate dai magistrati e questo spiega le indagini della giustizia a suo carico.

Perché c’è stata una perquisizione nell’abitazione e negli uffici di Marcello Dell’Utri.

La Procura di Firenze, sta indagando per le stragi di mafia avvenute nel 1993; in quel periodo furono perpetrati dalla mafia una serie di attentati con autobombe in varie parti del paese in cui morirono 21 persone. Lo scopo dei capi di Cosa Nostra era la destabilizzazione e l’indebolimento dello Stato per arrivare ad una trattativa. La Procura fiorentina sta cercando materiale che confermi i sospetti affiorati dall’indagine: Marcello Dell’Utri avrebbe istigato un boss mafioso a commettere determinati reati.

La procura di Firenze perquisisce casa Dell'Utri
Perquisizione casa Dell’Utri-indagine per le stragi del ’93-miurradionetwork.it-Foto Ansa.it

Quindi l’ex politico e sodale di Silvio Berlusconi, torna alla ribalta in un’altra indagine contro la mafia. I magistrati sospettano che abbia istigato il boss mafioso Graviano, ad attuare le stragi del ’93 per uno scopo preciso: creare le condizioni per permettere a Forza Italia di arrivare al Governo. In cambio dell’appoggio elettorale della mafia, Dell’Utri avrebbe promesso, una volta al potere, di sostenere, tramite l’attività legislativa, tutti quei provvedimenti favorevoli a Cosa Nostra: trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro dei patrimoni.

Sappiamo benissimo quanto la mafia abbia sempre condizionato la vita politica del nostro Paese, tanti magistrati hanno capito e indagato la collusione tra mafia e politica e hanno avuto il merito di aver messo in luce questo fenomeno quindi non si può tornare indietro: ci sarà sempre qualche Procura che indagherà. Ovviamente Marcello Dell’Utri, non è stato arrestato perché le supposizioni devono essere provate e fortunatamente nel nostro paese i diritti sono tutelati, ma si attende che la Procura arrivi a mettere in chiaro ogni cosa in onore delle vittime di quelle stragi.

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